Porta il nome della Capitale l'organizzazione che ha realizzato il primo report per uno sviluppo sostenibile. È il Club di Roma, fondato nell'aprile del 1968 dall'imprenditore italiano Aurelio Peccei e dallo scienziato scozzese Alexander King, insieme a premi Nobel e leader politici e intellettuali fra cui Elisabeth Mann Borgese. Il nome del gruppo nasce dal fatto che la prima riunione si svolse presso la sede dell'Accademia dei Lincei alla Villa Farnesina. Oggi, per la giornata mondiale dell'ambiente, si torna a parlare del club.
Il primo rapporto sui limiti dello sviluppo
Il Rapporto sui limiti dello sviluppo (dal libro The Limits to Growth limiti dello sviluppo), commissionato al MIT dal Club di Roma, fu pubblicato nel 1972 da Donella Meadows, Dennis Meadows, Jørgen Randers e William W. Behrens III. Il rapporto, basato sulla simulazione al computer World3, predice le conseguenze della continua crescita della popolazione sull'ecosistema terrestre e sulla stessa sopravvivenza della specie umana. Un team internazionale di ricercatori del Massachusetts Institute of Technology ha avviato uno studio sulle implicazioni di una crescita esponenziale sfrenata. Hanno esaminato i cinque fattori di base che determinano e, nelle loro interazioni, alla fine limitano la crescita su questo pianeta: popolazione, produzione agricola, esaurimento delle risorse non rinnovabili, produzione industriale e inquinamento.
Il messaggio chiave
Sebbene Limits avesse molti messaggi, fondamentalmente si confrontava con il paradigma incontrastato della continua crescita materiale e del perseguimento di un'espansione economica senza fine. Cinquant'anni dopo, non c'è dubbio che l'impronta ecologica dell'umanità supera sostanzialmente ogni anno i suoi limiti naturali. Le preoccupazioni del Club di Roma non hanno perso di attualità. Oggi, il Club continua a essere in prima linea su questioni globali sfidanti e controverse. Spinto da una nuova missione e struttura organizzativa, che comprende oggi 35 Associazioni Nazionali, il Club di Roma ha oggi pubblicato oltre 45 Rapporti. L'organizzazione comprende circa 100 membri a pieno titolo attivi con un segretariato a tempo pieno a Winterthur, in Svizzera, con un ufficio satellite a Bruxelles, in Belgio.
I membri italiani
Tra i membri del Club di Roma italiani c'è la Prof.ssa Eleonora Barbieri Masini, che insegna Studi sul Futuro Sociale all'Università Gregoriana di Roma. Il Prof. Ugo Bardi, Professore Ordinario di Chimica Fisica presso l'Università degli Studi di Firenze (IT).